IL TRAVESTIMENTO DELLA LIBERTA’
Finché non si capirà davvero il valore funzionale ed etico della cultura, e continueranno ad esistere genitori – prima agenzia culturale dell’ individuo – che alleveranno i loro figli alla comoda insegna del “figlio mio, sii sempre te stesso” (che in soldoni significa: fa’ sempre che c. vuoi) prevarranno la legittimazione della irresponsabilità e la omologazione dell’ ignoranza, intesa non solo come mancanza di istruzione, la nostra società sarà contrassegnata da istintività e ragionamenti per categorie mentali, dai prefabbricati verbali, dalla uguaglianza per legge e non davanti alla legge, dalla irrisione delle regole travestita da libertà, dal culto dell’ apparenza, dal disconoscimento del valore dello studio, dalla contestazione inconsapevole humus ideali per le nullità, per i falliti, per sfaticati, e per i maîtres à penser quattro stagioni.
Una idea al volo: al bisogno, non togliete i piccoli figli ai genitori inadeguati, ma togliete i genitori inadeguati ai piccoli figli e mandateli in case famiglia, in psicoterapia e corsi di aggiornamento sull’ imprinting. Chissà che non si riesca a spezzare un anello della catena di defaillances che affligge la società e non lascia intravvedere un barlume di speranza di risalita.