Note a margine n. 177

CHOOSY!? SI’, SE DOBBIAMO SCEGLIERE UN GOVERNO

Ogni volta che si vota nel nostro Paese – e lo scrivo maiuscolo perché, malgrado tutto, lo amo ancora da morire e ne ho rispetto – e un tizio qualunque, sbuca tra gli ingranaggi farraginosi dei nostri sistemi elettorali che, via via, spalmano, assottigliano tanto il valore popolare della scelta e va a governo, io sono tra quei pochi che augurano successo all’ Italia. Non al vincitore; lui per quanto bravo e forte sia, è destinato a passare e con lui il suo eventuale successo personale. Lui – in ogni caso – non è la mia squadra di pallone che sta giocando una partita, ed io non sono un suo tifoso fideista. Non lo sono di nessuno. Nemmeno delle mie stesse opinioni; con le quali flirto ma che non ho sposato; voglio poter cambiarle ogni volta che lo riterrò ragionevole.
Le sorti dell’ Italia, invece, restano, e sono una cosa ben più seria che non possono essere affidate alle turbolenze partitoicampanilistiche dei gruppettari in continua sfida pre e postelettorale che si affrontano armati di pregiudiziali, preconcetti, lanciafiamme per incendiare le teste di legno della gente che, a sua volta, si dividerà in gruppi pronti ad alimentare e a giustificare l’ esistenza dei primi. Gli ormai inutili partiti, espressione di parassitismo legalizzato. Sono mesi che si accapigliano a sangue tra loro solamente per formare le squadre, mentre la stampa ci rompe le palle ogni giorno con una cronaca in diretta sul becero nulla e su personaggi che trascinano la loro inutile esistenza soltanto per raccattare qualche voto dei soliti coglioni italici che ancora non ne hanno abbastanza. E non ci dicono ancora che cazzo di programma hanno in prossimità delle elezioni. Ma gli italiani intruppati nel gregge, plagiati, incapaci di un minimo di alzate di orgoglio, si sviliscono, si squalificano, si degradano, si perdono nel furibondo attacco acritico di chi la pensa diversamente e, ciononostante, si riempiono la bocca di democrazia: tracce nel sangue: nessuna.
Sentiremo mai in Italia un avversario politico battuto democraticamente e altrettanto democraticamente riconoscere la piena legittimazione del vincitore e promettergli leale collaborazione per il beneficio del popolo?
Sentiremo mai in Italia la voglia orgogliosa di un fronte comune contro le tragedie che incombono sulla Umanità? Non vorrebbe significare abbandonare, rinnegare le proprie idee.
Sentiremo mai in Italia un P.P. (parassita politico) prendere atto della realtà della gente ed esortare alla civile convivenza, alla solidarietà, a vivere con orgoglio virtuoso il nostro presente e prepararlo al futuro di coloro che verranno?
Non lo credo; ma ancora voglio sperarlo anche contro le previsioni.
Se non lo faremo, ci meriteremo di essere pilotati da una oligarchia di sodali, uniti dalla loro genitorialià di figli sfacciatamente ultraprivilegiati, alieni privi del minimo senso della realtà che hanno l’ improntitudine di voler governarci come angeli custodi e manovrare.
Non penso di essere l’ unico che si arrangi e si accontenti ma che, almeno nel momento di mettere il proprio destino nelle mani di qualcuno, rivendichi il sacrosanto diritto di essere “choosy”.
E, per il momento, ne avremmo proprio ragione.

Pubblicità
Questa voce è stata pubblicata in Uncategorized. Contrassegna il permalink.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...