CI SON MODI E MOODY’S
Le ritorsioni di Moody’ s – tipiche di certi ambienti poco raccomandabili – dopo lo sputtanamento mietuto in tutto il mondo economico e a seguito delle incriminazioni della Procura di Trani, non hanno tardato a venire: ergo, declassamenti a gogò, come prevedibile. E non finirà qui. Si conferma così la tesi della assoluta inaffidabilità di questa agenzia di rating privata che prende soldi da chi sa chi per lo sporco lavoro. Certi metodi sono facilmente riconoscibili.
Io penso che sia giunta l’ ora di declassare Moody’ s dalle categorie di agenzie di rating, che, ormai si è capito, non indicano nulla di oggettivo o veritiero: manipolano su committenza o per il proprio profitto di impresa privata che prende soldi da chi conviene di più. Poi, magari, metterle fuori legge, appena possibile, se evidenziano il malaffare.
Chi vuoi che possa ancora dare credibilità dopo la serie di bordate sparate peggio che a cazzo di cane, ma addirittura su mandato. Infatti: la domanda è: cui prodest?
Lo scopriremo prima o poi. Nel frattempo, gettiamo nella spazzatura i cosiddetti rilievi giornalieri dell’ agenzia e affidiamoci all’ andamento del mercato vero, con l’avvedutezza che comportano le scelte, considerato che committenti e commessi di questo grosso malaffare non se ne stanno con le mani in mano e hanno molti mezzi per disturbare il mercato finanziario anche operando dal di dentro.
Se vogliamo, leggiamoli pure; ma non è una cosa seria. Ci sono modi e moody’ s.