DUREZZE DELL’ AMORE
Non sono un tecnico. E per questo non ce la faccio a capire le cose tecniche. Per esempio, a capire che cosa convinca un premier “ottriato” – che, per noi atecnici, significa all’ incirca non autorizzato, non voluto, insomma, una specie di abusivo – a proclamarsi tout court “amato dagli italiani”. La gran parte dei quali, al momento della notizia della sua nomina, si chiese: “ma chi cazze viene a essere!?”, e, dopo un paio di mesi di governo tecnico, già si chiedeva: “ma arò cazze stave!?”, e oggi, si chiede: “ma pecchè nun si va affangule!?
Sì; è il solito qualunquismo volgare del popolo italiota: ma mi risulta che è questo che si ripete in giro; relata refero, naturalmente in tutte le lingue ed idiomi italici, isole comprese. Ma è così che reagisce questo popolo atecnico e scucciant, specie quando, da una parte viene spremuto a sangue e dall’ altra si sente preso per il culo a sentire parlare di ripresa economica, perché lui, il popolo ignorante, la pensa proprio sbagliato e non sa che la ripresa economica, cioè consumi e produzione, si sviluppa proprio quando non tieni nemmeno gli occhi per piangere. Che proprio quella, invece, è la ripresa “tecnica”, la ripresa per il culo.
E quando s’accorge che tutta ‘sta bella compilation di provvedimenti governativi succhia sangue a carico del popolo, non capisce perché è entrata subito in vigore, mentre quella che dovrebbero riguardare l’ opulenta casta politica-amministrativa, verrà a data da destinarsi. Forse. Ma, tecnicamente parlando, questo è amore. Lo dice il premier, oltremare.
Ed io quante volte lo devo ripetere: studiate, siate tecnici! Così la finirete di dire fesserie e sarete più contenti. E poi, come ha detto la ministra Severino (che, per il 2010, ha dichiarato un reddito netto di Euro 7.000.000,00 e rotti; Leggasi, settemilioni e rotti, ma ha spiegato: “Ho lavorato duro”), impara a “lavorare duro” pure tu, popolo ‘e niente; hai visto!? Ché si nunn’ èr nu muorte ‘e famme, mò nun tenèv nientè a ca’ pagà!”
Popolo tecnicamente ignorante, nun fa’ o’ sciem: ho detto “duro”; ma non dalla parte sbagliata!