Note a margine n. 110

RESPONSABILITA’, ANZI, QUASI, ANZI, FORSE, ANZI, NO…

Ho già detto sul garbuglio della norma che afferma il principio della responsabilità diretta dei magistrati, sapete quella norma che, già approvata dalla Camera, sta per approdare al Senato.
E ho già detto che – secondo me, umile non addetto ai lavori – quella è una norma presa per il culo del poveraccio che ci incappi e si faccia illusioni.
Bene; gli addetti ai lavori si sono già ribellati, comunque: il Governo (si badi, il Governo, non il Parlamento) subito ha già predisposto degli emendamenti “dolcificanti” della norma de quo, che incasinano ancora di più il concetto e lo rendono più elastico della pelle della sacca scrotale.
In ogni caso, gli addetti ai lavori hanno fatto sapere che sono “soddisfatti”, ma che “non trattano”.
Sarebbe bene che il Parlamento – sovrano a cazzo di cane – si affidi a un mediatore, un sensale che guadagni il placet degli interessati. Pare che sia la condicio sine qua non per poter fare un legge.
E allora, che lo tenga ben presente il Parlamento: per ogni altra legge che non mi vada a genio: “IO NON CI STO!”.
Ex art. 3 della Costituzione, nemmeno io tratto. Ché io non sono figlio alla serva!

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