Note a margine n. 105

NON TUTTI SI FANNO INCUBARE

In riferimento alla solenne cerimonia di apertura del nuovo anno giudiziario, diversi quotidiani – ma alcuni accuratamente lo hanno evitato – hanno riportato, tra l’ altro, le parole di ufficiale ringraziamento che, in occasione di quella tenutasi a Lecce, il presidente della locale Corte d’appello, Mario Buffa avrebbe pubblicamente espresso, rivolte al Presidente della Repubblica riferendosi alla caduta di Berlusconi, precisando di parlare “come cittadino e come giudice”.
Riferendosi a Berlusconi, tra le altre dichiarazione, avrebbe detto (riporto quanto pubblicato):
– grazie “…per averci tirato fuori dalla palude, per averci fatto svegliare da una sorta di incubo…”;
– “la nuova ministra non consuma le sue energie in tentativi di delegittimare la magistratura, creando intralci alla sua azione. Inoltre, fortunatamente nessuna delle riforme annunciate dal governo Berlusconi è arrivata a compimento “perché servivano a soddisfare esigenze personali”.
A chi ha parlato da cittadino, credo che mi sia consentito, da cittadino, esprimere qualche breve riflessione in merito.
a) Innanzitutto, l’ uso gratuito del plurale “ci” invece del “mi”.
Se non ricordo male, la maggioranza dei cittadini scelse democraticamente il suo leader e il Parlamento che la rappresenta mai lo ha sfiduciato, evidentemente non ritenendolo né “palude”, né “incubo”. Ogni cittadino parli per sé, non avvalori la sua opinione attribuendola anche alla collettività e non stravolga i fatti, spacciando per caduta quelle che sono state, invece, dimissioni volontarie.
b) Mi rifiuto di credere, allo stesso modo, che il pensiero del giudice esponente possa attribuirsi, sic et simpliciter, assiomaticamente, all’ intero Organo Giurisdizionale, in mancanza di concreti dati statistici o referendari;
c) Mi rifiuto di credere – a meno che in questa nostra Repubblica democratica non accadano cose abilmente nascoste ai cittadini in stile omertoso e consortile – che il Presidente del Repubblica (Supremo Organo Costituzionale, apolitico, rappresentativo della unità nazionale), in combutta con altri, si sia prestato a manovre surrettizie per tradire la Costituzione, esautorando la libera volontà elettorale dei cittadini, per azzerare un legittimo Governo, per favorire la venuta di un altro già bell’ e pronto, gradito alla minoranza e a qualche altro organo istituzionale.
d) Mi rifiuto di credere fideisticamente sia a coloro che affermano che il Governo pregresso abbia operato per delegittimare la Magistratura, sia a coloro che, al contrario, affermano che la Magistratura abbia operato per delegittimare il Governo. Casi patologici, ove esistenti per davvero, non potrebbero fare testo, ancorché facciano, comunque, paura agli onesti cittadini schiacciati dalle forze contrastanti.
e) Sono curioso di attendere un riscontro del Presidente Napolitano al suddetto ringraziamento, ancorché sotto forma di eloquente silenzio che, da cittadino democratico, pavento toto corde.
f) Mi rifiuto di credere – a proposito di “incubo” Berlusconi – che siano molti i magistrati che si siano sentiti di incubare dall’ ex Premier, braccato come sappiamo da ogni lato.
Sì; mi rifiuto. Ma auspico un esauriente e congruo chiarimento di risposta alla “chiamata in concorso” da chi ha il pesante fardello di dover rappresentare il Popolo intero e ha giurato alla Costituzione Repubblicana.
Che angoscia queste incubate!

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