OLIM HORTA
Olim horta citua ede tu non…sic transit gloria mundi!
…ed Elmiki non demorde.
EO AUDACIAE VENIT UT…DULCIS IN FUNDO…IN CAUDA VENENUM?
Il Patron che ora sgriffa
la sua casetta in Canadà,
per dieci soldi di tariffa,
che val poco, ma chissà,
forse la sorte della riffa,
ma che l’ ha presa affà?
Ad un passo dal Colosseo?
spiacente, ma non lo vedo,
non mi sporgo, so’ babbeo,
e se sta là, io non ci credo!
Poi lo affitto al Giubileo,
e con i fitti io me l’arredo.
Elmiki
TU ? …E SONO CINQUANTA Sono passati sei mesi e mi piace riassaporare l’emozione che questa nota a margine trasmetteva per aver raggiunto il traguardo del n.5o. L’inizio recitava :
” L’altro da se’. La magia di una inconsapevolezza, fragile, appena percettibile, che si delinea con margini fumosi, frastagliati. Non mettiamo bene a fuoco nessuno : nessuno, mai. ”
Ed una risposta per festeggiarlo con un piccolo ritardo :
” …50 note, cinquanta note come un sottofondo musicale per accompagnare pensieri, riflessioni, eventi, accadimenti – oh quanti ! – …”
Anche ora, con un piccolo ritardo :
…100 note, cento note con una maggiore intensita’ di suoni e di toni trasmettono pensieri, stimolano riflessioni, informano, con la piacevolezza di un concerto.
Un Bis, un Ter, anzi un Senza Fine, e un grazie di tutto cuore !
Ed anche lui ritorna a darti il tuo saluto, non di te dimentico dopo averti conosciuto, Gaius Valerius Catullus definito come un poeta “intimo” grande individualista del mondo antico perche’ allora si dilettava a cantare la natura, la bella vita, l’amicizia e soprattutto l’amore. Ma a lui non stava del tutto bene essere cosi’ ‘semplicemente’ definito, come chiuso in quel suo segreto interiore di affetti, di rancori e di sensualita, come staccato dai grandi temi della vita e della societa’. Nel pessimismo di Catullus si percepisce e si riflette invece l’instabilita’ politica e sociale dei suoi tempi, e che te lo dico affa’, mio carissimo Elmiki, proprio a te che le cose le sai tanto bene, ed anche per questo io Te Vojo Bene Assaje.
Ed eccolo qua il suo saluto, dapprima nella sua lingua che mai sara’ dimenticata :
[ XIII ]
Furi, villula vostra non ad Austri
Flatus oppositas neque ad Favoni
Nec saevi Boreae aut Apheliotae,
Verum ad milia quindecim et duecentus,
O ventum horribilem atque pestilentem !
UN’ IPOTECA
Furio, la tua villetta non e’ volta
al vento d’ Austro, non allo spirare
di Favonio e neppure ode lo strepito
di Borea o d’ Afeliota: e’ volta invero
verso un cumulo immenso di sesterzi.
Dio mio che vento orribile e pestifero !
D.scrive
In occasione della centesima Nota a margine, auguro all’ egregio Autore un ad majora di tutto cuore!
Professore Esimio,
Sono un Suo lettore assiduo anche se non sono mai intervenuto prima d’ora.
Ma questa è un’occasione particolare. Siamo a 100 (…e dico cento) mi sembra l’occasione più propizia per un ripasso ed un festeggiamento.
Pertanto, mi consenta, Prof. Lamacchia, di inviare queste poche righe ad Elmiki, satirico, pungente, che, tra l’ilare e il faceto, dice sempre tante verità.
“Caro Elmiki,
tanto perché tu sappia che ti seguiamo e gli argomenti, da te toccati e …ritoccati, ci son piaciuti tutti!!!”
Spero che Eli non se n’abbia a male, altro è il mio stile, come lei (…e mi diverte) non faccio rime, ma…
Inoltre, devo dire che, ove ve ne fosse spazio a sufficienza, qui riporterei volentieri alcuni stralci tratti dai “Ragionamenti e Omelie scelte” di Monsignor Francesco Trento, Canonico della Chiesa Metropolitana di Udine, tomo 2° – Udine, 1798, come fosse un mio invito a leggerlo, (…e qui sono grato ad Helena per il suggerimento letterario), con interessanti spunti per altre riflessioni veramente attuali. Certo! Solo a chi può interessare, s’intende! Eccone un cenno veloce…“ Trovandosi egli un giorno con alcuni, che discorrevano delle villeggiature splendide, magnifiche, che si facevano in un tal Paese, sentì uno, che disse questa proporzione: che le villeggiature ai ricchi costano assai. Allora egli subito: no, disse, voi non dite bene:…” Intelligenti pauca!
La ringrazio per l’attenzione.
Sandro