P
L’ altro giorno, il caso mi ha ricordato che sto invecchiando: male e rapidamente.
Mi è occorso, infatti, che, parlando di no so che cosa, uno mi chiedesse il significato della P, ed io, scioccamente, sono andato a sfogliare le pagine ingiallite della mia memoria scolastica…dunque, P…mmmm…P…, bene P…non è polonio, non è Polonia…Beh, P potrebbe essere parcheggio, no., anzi…bingo! Portogallo!
Bé, se è per questo, mi ha risposto quello, potrebbe essere anche il fosforo, e che ci vuole!? Io volevo sapere che significa P seguita da numeri crescenti: 1, 2, 3, 4, e così via. Come si usa oggi.
L’ ho presa a ridere, non potevo fare altro e dovevo assolutamente schivare la botta che mi costringeva a fare una magra figuretta. Sarà P, come puttanata, ho scherzato.
Ma quello ha insistito incrudelendo su un povero vecchio messo alle strette: ah, sì va bé, ma il numero appresso? Che cos’ è, il numero della puntata?
Non so se l’ha fatto apposta, ma la sua ironia mi ha messo al tappeto. Giovani arroganti, senza riguardo.
L’ ho guardato torvo, ma mi deve essere uscito un sguardo triste, misero, pietoso. Da vecchio.
Senza darlo a vedere, sono corso a comprarmi un quotidiano; dovevo documentarmi al più presto. Almeno a che puntata siamo arrivati oggi.