TASSO PIGLIA TUTTO E …LA BANDA DEGLI ONESTI
Il tecnogoverno degli illuminati cattedratici ammannito paternalisticamente dall’ alto agli italiani precotti a puntino nel minestrone odio-terrore, alla insegna del “mo’ vi faccio vedere io come si fa!”, sta sguazzando nel garbuglio del “tassotutto”, tanto i fessacchiotti osannanti stanno ancora nel pieno torpore postorgasmico dopo essere riusciti nel triennale tentativo di sodomizzare il Berlusca. Il quale – dimessosi spontaneamente senza essere stato sfiduciato dal Parlamento – al momento cruciale, non si è dimenato come si aspettavano e non gli ha dato il top del gusto immaginato.
Tra gli altri balzelli, tra le lacrime in diretta tv della neotecnoministra, è tornata l’odiosa imposta (Ici) sulla proprietà/possesso della prima casa, ben più onerosa di quella che fu furtivamente appioppata, tra altre malefatte, dal Governo del Prof. Amato Giuliano (ancora stramaledetto dai connazionali almeno quanto è ancora strapagato dagli stessi) e poi giustamente abolita dal governo del Berlusca che, invece, le sue cosette se le paga con soldi suoi.
Per questo, e per épater le bourgeois (come insegnò il rosso antico Pietro Nenni, nei tempi della Politica), è andato in scena il solito teatrino dei grassi sindacati – opulenti ed esenti da obblighi di bilancio – che hanno issato il becero vessillo della “famiglia”. E allora, che ti fa il tecnoministro che più tecnico di così si muore? Ici sì, ma sconto per le famiglie che hanno i figli a carico! Contenti?
Breve riflessione: se l’ Ici è una imposta sul possesso di un bene, il suo calcolo non può che essere oggettivo, reale, rapportato al valore della cosa colpita. La situazione familiare, invece, va tenuta presente per modulare l’ Irpef, cioè, l’ imposta personalizzata sulla capacità contributiva diretta del soggetto, cioè il suo reddito.
Con questo sistema messo a punto dai “tecnici”, accadrà che un poveraccio pensionato single o vedovo, pagherà per la sua casa di più di quanto pagherà un alto burocrate, un castense, un barbiere del Parlamento italiano, un ricco industriale, per la sua casona, solo perché ci ha quattro figli (nelle diverse varietà equiparate dalla legge) a carico, bambini o bamboccioni. Invalidi non convalidati.
E, tanto per restare in tema di imposta sul possesso di un bene, accadrà, pure, che il ferrarista o il lamborghinista o il yachtista si risentano e ricorrano alla Corte Costizionale ex art. 3 della Carta, sventolando un nutrito stato di famiglia e per pretendere pure loro uno sconto per i figli a carico.
A Bari, dopo lunghe e laboriose indagini, la Polizia ha colto in piena fragranza di reato una banda di georgiani che da tempo imperversavano nella città mettendo a segno una serie interminabile di furti con la specializzazione dello scasso. Presi i delinquenti import, parte della refurtiva accumulata in casa e gli strumenti da scasso messi a punto così genialmente che nessuna porta blindata aveva potuto resistere.
I lupin d’ importazione hanno fornito false generalità ma sono stati ugualmente identificati dalle forze dell’ ordine: trattasi di criminali professionisti pluripregiudicati, condannati già due volte con la reiterazione specifica e già inutilmente colpiti da decreto di espulsione emesso dal questore di Bari il 17 ottobre 2011, che, evidentemente, non ha impedito di restare in piena libertà, in loco e continuare a delinquere indisturbati nel loro settore. Così, tanto per non perdere né l’ allenamento né “l’avviamento commerciale”.
Ma le famiglie ed i commercianti baresi, traboccando di gratitudine ma peccando di ingenuità, troppo presto hanno tirato un respiro sollievo. Infatti, la combriccola di olimpionici venuta dall’ est, subito portata per la terza volta innanzi al Magistrato, dopo l’ oro e l’argento, hanno vinto anche la medaglia di bronzo: la terza scarcerazione immediata, senza nemmeno l’ obbligo di firma. Il processo per direttissima, 13 marzo 2012, in odore di Idus Martia. Fatalità della nemesi storica?
Evidentemente, qualcuno ha ritenuto che non esista neanche una delle tre ipotesi per il provvedimento cautelare in attesa del giudizio: pericolo di fuga, pericolo di inquinamento delle prove, pericolo di reiterazione del reato. I tizi gentiluomini stanno tremando di paura..! Dicono che questo è un paese da piripicchio.
Ricordate lo spasso di un vecchio film del 1956 di Camillo Mastrocinque? “La banda degli onesti”: ma lì operavano Totò, Peppino De Filippo e Giacomo Furia. Non si può fare confusione.
Qui siamo allo sgomento che, invece, è tutto dei baresi i quali – non tecnici della materia – si attendono che, liberi come e più di prima, gli “onesti” vengano a fargli le…feste in casa o in negozio. Si è accertato, tra l’altro, che a questi artisti basta una piccola lama, un elastico e un cucchiaino: l’artigianale grimaldello di loro invenzione e che è in grado di fare girare i cilindri anche più resistenti delle migliori porte blindate. A me fanno girare le sfere, anche senza arnesi.
Due aneddoti natalizi da appendere tra i bastoncini dei canditi colorati; del primo, dire che è una vera tecnostronzata ancora si può.