VOCE A TUTTI
Voce a tutti. Ricevo e pubblico integralmente una lettera aperta di Elmiki.
LETTERA AD UN COMUNISTA…O QUASI
Caro concittadino comunista,
o quasi, devo subito aggiungere, scusa. E sì, perché non me intendo abbastanza di certe cose, e, in un certo senso, come tutti quelli che non se intendono abbastanza di certe cose, sono necessariamente superficiale e approssimativo. E così, quando mi riferisco alla sinistra, penso ancora al comunismo, proprio come, taluni altri, quando si riferiscono alla destra, pensano ancora al fascismo. Lo so, è biasimevole, ma è un riflesso condizionato e sclerotizzato che, almeno nei vecchi come me, incontinenti nel pensiero e nella vescica, dovrebbe godere di una certa tolleranza. Diciamo che è una corrente di pensiero, quello debole, intendo, che mi sembra diffuso e che può trovare terreno fertile e radicarsi specialmente tra i poveracci sottoposti al bombardamento mediatico nelle diverse forme e negli ambienti più disparati, magari mentre sono davvero alla ricerca disperata di un lavoro per vivere onestamente o sono davvero occupati a vivere onestamente svolgendo con impegno il lavoro che hanno avuto la fortuna trovare, infine, mentre sono impegnati nella specialità dell’ acrobazie della sopravvivenza a riposo senile. Poco tempo per il chiacchiericcio fesbuchista; per il divertimento, in mancanza di cinema, del tifo da stadio e del teatro, ci si accontenta dei teatrini a canone fisso, in casa: politica e dintorni fanno passare il tempo. Forse anche la voglia di campare; ma questa è altra storia.
Caro concittadino comunista, imbranato in questa mia fasulla concezione dei due “ismi” storici che presumo davvero indigente di precisione, mi è solo un po’ più chiaro il concetto di “tradismo” (passi il neologismo), stagno di centro dove galleggiano i transfughi che, come i topastri e zoccole che lasciano la nave prossima all’ affondo, sperano di trovare migliori condizioni per continuare a gozzovigliare a spese del paese. Magari, agglomerati in una bella ‘cosa bianca’. Pax vobiscum. Ma non voglio chiederti di questo, ché mi riuscirebbe difficile trattenere i conati di vomito.
Caro concittadino comunista, vista la misera fine che sei riuscito ad imporre con inesorabile e perseverante lotta al tuo nemico, dopo averle provate di tutte – ma, devo riconoscerti il merito, senza sommuovere l’ esercito – io che non ho impegni politici di sorta e in piena libertà etica, ho deciso di condividere gli effetti della tua vittoria e darti anche l’ infinitamente piccolo apporto del mio prossimo voto. Voglio ravvedermi, buttarmi a sinistra e diventare tuo compagno, con la viva speranza che la sinistra sappia governare con la stessa abilità e compattezza con cui ha saputo lottare contro la maggioranza al potere.
Caro concittadino comunista, lo so: ora sarai ancora molto impegnato a recriminare sulle responsabilità di chi ha governato prima di te, a spremere sangue e a punire persino gli elettori cattivi. Ma puoi trovare il tempo di dirmi, in tutta sincerità, tra le tante italosinistre in catalogo e quelle di prossima produzione, quale partito è quello di sinistra doc, quello vero che vuole il bene del Paese e quali sono soltanto imitazioni da evitare? Tu dove stai esattamente, compagno? Non vorrei sbagliare ancora una volta. Un aiutino, per favore.
Elmiki
carissimo Elmiki, sono domande queste che non s’han da fare, si vivono tempi bui, tutti vivono nel dubbio e sono molto confusi: quale occasione migliore da prendere nella massima considerazione il Sermone n.25, seppur scritto nel 1998, di Alexander Grigorij Bukhanrase, alter ego, o suo “doppio”, che il Poeta, l’ Autore Michele Lamacchia, si e’ voluto creare ( Sermone integralmente riportato nella Nota a margine precedente n.80).
Eh si, caro Elmiki, e chi va a prendersi una simile responsabilita’ ! Pero’ non si sa mai, magari qualcuno avra’ il coraggio di farlo. Da parte mia ti dico: fai tu; come se tu entrassi in un negozio di scarpe per comprartene un paio nuove, ne provassi diverse, e fra le piu’ belle, non sapendo quale scegliere e alzando gli occhi come a chiedere l’ aiuto o il parere di qualcuno che casualmente stava a guardare, non ti fosse data risposta, per fortuna tua. Alzati, muovi quattro passi, a destra e a manca, e scegliti le piu’ comode, sei tu che ci devi camminare…!