MONETINE
In un negozio del pieno centro di Conversano (Ba) una giudiziosa bimba di sette anni circa ha tentato di comprare giocattolini da bambola per un valore complessivo di sei euro, accompagnata dal giovane papà. Voleva spendere le monetine accumulate nel suo salvadanaio prestandosi spontaneamente a collaborare con la mamma svolgendo piccoli servizi domestici, secondo un apprezzabile progetto educativo dei genitori.
E’ accaduto, invece, che l’ addetta alla cassa, al momento del pagamento, ha sdegnosamente rifiutato di accettare le monetine, anzi, pare che a bella posta le abbia fatte cadere per terra e che la piccola abbia dovuto subire l’ umiliazione di raccoglierle.
Rimostranze del padre e minacce di chiedere l’ intervento dei Carabinieri e della Guardia di Finanza hanno indotto, poi, la cassiera ad accettare quell’ inusitato pagamento.
A parte l’ indignazione sollevatasi nella opinione pubblica per il gesto deprecabile e sgarbato posto in essere da parte della cassiera, sia per evitare il reiterarsi di simili episodi ( mi risultano essre non pochi ) sia i responsi ‘competenti’ da parte degli incompetenti onniscienti, devo rammentare un paio di cosette utili ad evitare i pericoli della improvvisazione.
1) La moneta metallica, tecnicamente chiamata ‘moneta divisionale’, emessa per rendere possibili i piccoli pagamenti che non sarebbe possibile eseguire diversamente, circola a pieno titolo con le banconote ed ha uguale ‘potere liberatorio’, cioè ha uguale potere/funzione di mezzo di pagamento, specie per le frazioni del valore nominale della stessa banconota materialmente indivisibile. Dette monete metalliche in Italia sono coniate dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato per conto del Ministero dell’Economia e delle Finanze
2) Tuttavia, ai sensi e per gli effetti della normativa di cui all’ art. 11 del Regolamento CE n. 974/98, relativo alla introduzione dell’ Euro, pubblicato su Gazzetta Ufficiale e Comunità Europee dell’ 11.95.98 L. 139/1, in relazione al Trattato istitutivo della Comunità Europea, in particolare l’articolo 109 L, paragrafo 4, terza frase, entrato in vigore il 01.01.1999 e, per espressa statuizione, quindi, vincolante per tutti (Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri, a norma del trattato e fatti salvi i protocolli n. 11 e n. 12 e l’articolo 109 K, paragrafo 1), è chiaramente stabilito che: “Ad eccezione dell’autorità emittente e delle persone specificamente designate dalla normativa nazionale dello Stato membro emittente, nessuno è obbligato ad accettare più di cinquanta monete metalliche in un singolo pagamento”. A prescindere dal taglio, ha precisato la Banca d’ Italia che, per quanto di sua competenza (come nel caso in esame), è fonte normativa.
Per il venditore al pubblico ( ma anche per il cliente ) è necessario conoscere quanto sopra indicato e poi, decidere, comunque, sempre con un sorriso ed una garbata spiegazione.
Anche qui c’e’ una legge del genere, ed anche qui credo che nessuno la conosca: con la differenza pero’ che il numero delle monete consentite per il pagamento, e per dare o ricevere il resto, sia proporzionale rispetto al valore della moneta o banconota usata a tali scopi.
Generalmete chi paga lo fa come si deve senza, naturalmente, pensarci, in modo, diciamo cosi’, automatico; ma puo’ anche succedere, non si sa mai, di venirsi a trovare in condizioni tali, in cui neanche il comune buon senso puo’ venire in soccorso. Se ti capita di dover salire su un autobus per esempio – unico mezzo urbano, e non, di pubblico trasporto – in questo paese dove sempre il conducente funge anche da bigliettaio, e consegni una banconota per ottenere il biglietto necessario al tragitto, rischi di dover scendere alla prossima fermata, in qualsiasi posto si trovi, se il suddetto rifiuta di dare il resto, vuoi perche’ davvero non ce l’ha, vuoi perche’ altrimenti non sarebbe piu’ in grado di dare quello giusto ai nuovi passeggeri.
Quanto al caso invece della piccola cara bimba che si e’ vista gettare in terra le sue tante monetine raccolte, e poggiate sul piano apposito magari alzandosi sui piedi per potersele bene riguardare, su quel piano cosi’ importante, dove i grandi fanno appunto gli importanti pagamenti della spesa di ogni giorno, beh piccola mi accuccio vicino a te, cosi ci guardiamo negli occhi, ci sorridiamo e raccogliamo insieme, una per una, ogni monetina rotolata, che a contatto con la terra, e’ diventata dorata, e a quella cassiera non le diciamo proprio niente.
Il prossimo gruzzolo, mettilo in un fazzolettino, fagli un bel nodo, e cosi’ poggialo sul ripiano.