Note a margine n. 69

IL NO DI PETTO

Leggo e straleggo, anche controvoglia ma per bombardamento visivo mediatico, che la impettita sig.na Arcuri Manuela – per alcuni di bocca buona, Magnani reincarnata – si era immolata all’ eroismo rifiutando di schiudere il bocciolo odoroso alle voglie del lupo Berlusca. L’antiberlusconismo aveva finalmente trovato il suo simbolo vivente, la sua pulzella d’ Orléans pronta a capeggiare i cuori per l’epocale insurrezione che era stato il rimpianto ed il fallimento delle più agguerrite frange di uomini e donne. Pardon, e vie di mezzo.
I soldi non comprano tutto, perbacco! Abbasso i soldi in nome del popolo italiano! Ecco perché i vergognosi, pure da sinistra, li nascondono all’ estero.
Nemmeno 24 ore no stop di osanna e peani sinistri, si scopre un’ altra versione della storiella sulla piccola Jean mandata dal destino a sommuovere le masse assetate di giustizia e di libertà. Il bocciolo glielo avrebbe dischiuso ma soltanto dopo la firma di un regolare contratto per l’arruolamento del giovane fratello nella fiction televisiva in preparazione per Mediaset. Pare che il casting stesse per completare il suo compito e che non ci fosse stato verso di farlo arruolare. Tu dare moneta e poi io dare cammello. Ci teneva davvero così tanto la disperata da promettere buona ricompensa al padrone del vapore. Risulterebbe dalle intercettazioni telefoniche, una delle tante che, prima d’ora, erano state…diciamo accantonate. Insomma, non si sarebbe trattato di un fulgido no di petto di una pasionaria sprezzante e incoronata da alone beatificante, ma, come direbbero i giuristi, di un sì sottoposto a condizione sospensiva. Un sinallagma, direbbero, per impressionare la povera gente.
Sarà, non sarà? Francamente non mi sorprenderei di nulla, ormai. Nella scala delle considerazioni che ho in mente non ci sarebbero modifiche di rilievo. Eppertanto, non me ne può fregare di meno.
Mi resta un dubbio, tuttavia. Considerato che in una fiction televisiva trasmesso da Mediaset in questi giorni – un fumettone che indigna le intelligenze, anche le meno esigenti – ci lavora la stessa eroina ed il suo giovane anelante fratello, deve arguirsi che, se la essenziale condizione si è avverata, qualcuno deve pure avere avuto il promesso cammello. E se il peloso animale non è nella stalla del cattivo padrone lupo, dove è stato consegnato e chi lo disseta adeguatamente?
Ma, sarà poi così difficile farlo passare attraverso la fessurina di un ago?

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