Note a margine n. 58

CI AVREI UNA GIOVANE QUASICUGINA...

Devo essere proprio ritardato o sotto attacco stretto di una incursione della senescenza, precoce ma non troppo.
Mi sto arrovellando da un bel po’, senza riuscire di venirne a capo.
La domanda: chi ha inventato il berlusconismo? E soprattutto, che cosa è esattamente?
Ci ho provato da solo, ma nisba. Tuttavia, non mi piace non capire le cose, anche perché, per via della professione, non ho mai coniugato il verbo “non tocca a me” e, quindi, ho dovuto essere sempre pronto a dare risposte oneste ai miei alunni – non certo personalizzate come quelle dei docenti che tendono ad indottrinare piuttosto che spiegare – e rinunciare a farlo mi costa più fatica che sforzarmi di capire: e allora ho pensato bene di chiederlo a una decina di quelli che ne parlano no stop. Quelli che lo conoscono così bene da combatterlo, opporlo, detestarlo, odiarlo persino; e da disprezzare chi la pensa diversamente.
Su dieci interpellati, ho ricevuto circa una decina di riscontri, affatto diversi, ma tutti cominciati con enunciazioni assiomatiche del tipo prefabbricato verbale, a sfumare via via in tautologie, petizioni di principio, bertoldismi e cacasennate, una ricca compilation di invettive di ogni genere ed un ampio campionario di ingiurie da far invidia ad un marinaio acciuccato, borbottii incomprensibili, bofonchiamenti inintelligibili, all’ indirizzo del “responsabile storico” ispiratore del neologismo, ma tutte con la costante del finale offensivo-personale rivoltemi col piglio più sprezzante possibile. Anche a me, per il solo fatto che l’ho chiesto; che certe cose, le persone serie non le chiedono, le sentono e basta. Roba one size fits all che, nel suo genere, potrebbe andare perfettamente bene per tutte i modelli, taglie e misure, collezione quattro stagioni. Persino al disgraziato che ieri notte mi ha raschiato la fiancata della macchina parcheggiata sotto casa o a quell’ altro che, qualche anno anno fa, mi svaligiò la casa con magri asporti ma gravi danni alle cose che mi erano care.
Alla fine, ne sapevo sempre meno di prima e mi si accreditava l’ idea ( che sussiste ) che non lo sapessero nemmeno loro, che non lo sappiano esattamente nemmeno quelli che ne parlano e straparlano a ruota libera, in girotondi e cortei, a tavola, al bar e dovunque si possa rovinare la quiete alla povera gente, bruciare, danneggiare, con la consapevolezza di restare impuniti, perché la legge, per qualcuno utile alla causa, arriva solo sino alla fermata precedente.
Sarei andato anche in internet: lì l’ avrei trovata una buona definizione esplicativa: “dicesi berlusconismo… etc.etc.”; ma a me, invece, interessa sapere di più quello che passa, in proposito, nella testa della gente comune, come vive il fenomeno, come lo avverte, come lo interpreta, ciò che ne sa e la induce a reagire così male e vigorosamente. Vorrei capire, sinceramente, perché se fosse il caso di dare una mano non mi tirerei indietro. Col Berlusca non ci ho mangiato assieme né sono mai stato ospite ai suoi festini (ahimè!). Ci avrei una giovane quasicugina che avrebbe le carte in regola per un pass and stay, ma è una vita che questa mi tiene in forse…! Non sarà che se la tira un po’ sul prezzo?
E allora? Non voglio inventarmi niente; tuttavia, mi stuzzica la curiosa idea che il “berlusconismo” (in sensi negativi possibili) sia stata la trovata davvero geniale di quelli che, volendo ben accreditarsi e giustificarsi l’esistenza sul piano dell’ essenza sociopolitica – così frastagliata e differenziata nel contesto dell’ opposizione da avere poco o nulla in comune – hanno dovuto inventare il comune denominatore, “l’ antiberlusconismo” come movimento di salvezza nazionale, liberatorio dal male dei mali e dal nemico comune da abbattere, per assumere una solida valenza etica sulla falsariga dell’ antimafia, dell’ antidroga, dell’ anticrimine, dell’ antiriciclaggio, dell’ antisofisticazione, dell’ antievasione, dell’ antifascismo, dell’ anticomunismo, dell’ antiusura, dell’ antivattelappesca, etc. etc. Così, ogni antiberlusconista, e solo lui, diventa, in automatico, un fratello, un compagno, un amico, un alleato, un giusto, un onestuomo. Peccato, però, che, al momento di ‘quagliare’, anche loro si sbranino e che anche tra loro, come ovunque, si scoprano fior di galantuomini. I più signori si limitano a sgomitarsi nelle costole.
L’ enfasi dell’ antiberlusconismo – che non si sa bene che anticosa sia – è, però, così travolgente, sanguigna, che incute sentimenti di odio e vendetta, spezza matrimoni, divide famiglie e parentele, spezza antiche amicizie, fa condannare a priori. Se potessi, mi divertirei a fondare l’ anti-antiberlusconismo solo per il gusto di stare a guardare l’ effetto che fa. Con questo humus, non si può escludere nulla. Da noi, ormai, ci si beve di tutto. Dicono scandalizzati: ma allora tu appartieni a… e che gli rispondo a fare che non appartengo a nessuno? Dite che capirebbero, che mi crederebbero?
Dicevo odio e vendetta? Chiedo scusa, deve essermi sfuggito. Eppure qualcosa che gli assomiglia c’ è, e siccome nella nostra politica rappresenta un quid novi (se escludiamo il cupo periodo dei rastrellamenti dell’ immediato postfascismo) è difficile che questo passi inosservato, anche in considerazione dei pericolosi risvolti che ne possono derivare sul piano della violenza omologata in nome della libertà dai predicatori dell’ odio sociale e dei detentori del giusto: perché così ci fanno i molti soldi e carriere, o perché sono dei “fancazzo” di vocazione.
Di fronte ad un Governo legittimato da libere votazioni, proprio non riesco a capire bene come vorrei, né me lo spiegano le invettive e gli insulti propinati agli eletti ed agli elettori. Pare che questi ultimi li stiano schedando, poi li rastrelleranno. Italiani, brava gente. Eccome.
Ed allora comincio a pensare che questa specie di opposizione si senta unica e legittima forza di Governo e, perciò, si sente fondamentalmente defraudata di un potere che le spetta perché sì. E per questo motivo, al contrario, essa considera la maggioranza al Governo una fastidiosa forza di opposizione, una variabile abusiva politica, un’ arbitraria intrusa che si dibatte alla men peggio per intralciarle l’ opera di smantellamento del responso elettorale. E l’ idea, sostenuta da un’ ampia opera di proselitismo, s’ è ficcata nella testa della gente.
Sarà così. Non si spiegherebbe, altrimenti, tutto questo casino. C’ è da sperare in una rapida formazione ed espansione del movimento dell’ anticasinismo che faccia sul serio. Un po’ di chiarezza, almeno. Ma non credo né che sia facile né che torni utile a molti.

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3 risposte a Note a margine n. 58

  1. helena ha detto:

    Stasera a Porta a Porta si disc

  2. helena ha detto:

    Che cosa e’ il Berlusconismo, si vorrebbe che fosse la gente comune a rispondere, per capire cosa ne pensa, così a livello individuale, darsene una spiegazione, riferirne, per cercare magari un rimedio alle continue lamentele, ad un diffuso malcontento, ….ma quelli no, si sono arrabbiati di brutto, hanno cominciato per tutta risposta ad insultare colui che rivolgeva tali domande, sospettandolo ‘collaboratore’ di chi tanto disastro aveva procurato.
    Lascio un commento, pur se ovviamente da così lontano, ne so ancora meno di quelli che non hanno voluto , o saputo, dare risposte; ma allora perche’ , ma che scrivi a fare? beh, perche’ vado a votare, magari ad una Ambasciata d’Italia, e poi perche’ credo che era proprio quello che Lamacchia volesse sapere, cosa passa nelle testoline delle persone qualunque, di quelli che appunto non ne capiscono niente, non si fanno domande, ….e tirano a campare.
    ” Puo’ darsi che siamo diventati un popolo così distratto da non curarci più di come realmente vadano le cose… Se così fosse, ci sarebbe ben poco da sperare sia per le nostre città, sia per molti altri aspetti della nostra società”. (Jane Jacobs).
    L’ antiberlusconismo invece esiste davvero, ed è stato qui con grande professionalità trattato, come sempre, ricco di tutti quei risvolti giuridici, istituzionali, socio-economici ai quali prestare la massima attenzione per evitare manipolazioni e quant’altro , mirate non certo al bene della società e con un inutile e grande spreco di denaro. Speriamo davvero che uomini capaci, responsabili, siano quelli che prendano le redini del Paese amato.
    Al carissimo Lamacchia un Buon Ferragosto, qui non esiste, ma il caldo sì , quello persiste….!

  3. D. S. ha detto:

    ‘Potrei dire’… che il berlusconismo è stato una speranza e rimane, ancora, un modello basato sull’ ottimismo e finalizzato al benessere sociale. Esso si ispira alla operosità individuale, alla meritocrazia ed è permeato di concretezza e scevro da ipocrisie. Berlusconi suscita tanto odio e livore negli italiani ( senza cervello ) ché , privi di un proprio pensiero e rinfocolati dai bla-bla mediatici e dalla stampa, non gli riconoscono meriti per i successi conseguiti, e tanto meno possono accettare lui, personaggio ( ahilui! ) “ricco” e già fornito di tutti gli optional dalla casa … L’ antiberlusconismo nasce da un’opposizione, erede della sinistra storica, tutt’altro che progressista e democratica, alla quale si è unita la schiera dei berlusconiani delusi per la mancata realizzazione di talune promesse. Il benessere, la pace sociale, l’equa giustizia ed un fisco più leggero non sono stati realizzati a causa di procedure istituzionali obsolete e per la inesperienza politica di B. Questi non avendo la mentalità clientelare e affaristica del politico di “ razza” talvolta pecca di ingenuità rilasciando dichiarazioni in contrasto con il suo ruolo istituzionale. Gli oppositori, come personaggi pirandelliani, privi di una figura carismatica ed incapaci di proporre idee alternative e realistiche, sono ancora in “cerca d’autore” che li rappresenti, ahiloro!Un’opposizione che non esercita alcuna azione stimolante, costruttiva, realistica che si limita alla denigrazione tout court, priva di un “pensiero” ( … quando riescono a partorirne uno) e di una sua traduzione pratica; litigiosa per giunta al suo interno… tanti galli a cantar e non fa mai giorno!!!Una sostituzione ora? Pura follia! Non vi sono figure carismatiche, o anche solo in grado di raccogliere il pensiero berlusconiano, nelle fila del PDL, né tantomeno nell’opposizione alcuno brilla di luce propria ( e se ne guarda! ). E’ sufficiente sentire oggi le dichiarazioni di un Bocchino… ‘Potrei dire’ … ma: “ chettelodicoaffa’! “ dicono a Roma!!! La verità è che il berlusconismo NON è mai esistito come dottrina politica ma solo come ideale… e l’antiberlusconismo è puro odio contro l’uomo Berlusconi e quindi sarebbe più opportuno parlare di “anti Berlusconesimo”…
    D.S.

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