E MOLTO POCHI DAVVERO...
Se dagli ambienti ben definiti ed interattivi, dove ciascuno ha recitato bene il suo ruolo-parte, non si fosse operato ab initio per invalidare, de facto, il legittimo responso delle ultime votazioni politiche;
se dalle stesse provenienze, a partire da quelle di tipo istituzionale, non si fosse operato, di concerto e anche off limits area, per diffondere la convinzione di una Italia in mano ad un regime dittatoriale tale da poter legittimare e proporre qualunque e qualsivoglia violenza, fisica e morale;
se dagli stessi persuattori non si fosse operato, con spregiudicata consapevolezza, col ricorso alla manipolazione mediatica ed al brainwashing, ma con obbiettiva trasparenza, con proposizione, rettitudine;
se dalle parti che più recriminavano e più osannavano la libertà democratica si fosse operato per distinguersi, per differenziarsi, con autentici strumenti e principi di democrazia;
se dalle parti che più invocavano la intangibilità della Costituzione Repubblicana fossero partiti segnali di valori etici assunti e praticati come costume radicato nelle coscienze e non solo richiami strumentalizzati all’ occorrenza;
noi tutti potremmo volentieri credere, per il bene del Paese, che questo sia stato davvero “liberato” da un oppressore e, affamati di vera giustizia e di concreta pace sociale, affideremmo fiduciosi il nostro presente ed il nostro avvenire, nelle mani di chi avesse costituito, con atti e non solo a proclami, esempi di una possibile realtà affatto diversa da quella che stiamo vivendo, una realtà che sia fatta di impegno, rispetto della legge e dei ruoli istituzionali, disinteresse personale, rigore morale, sobrietà, lealtà.
E molto pochi davvero si porrebbero angosciose domande sul proprio destino di individuo e di cittadino, rimuginando quella di H. Fallada: “Kleiner Mann, was nun?”, “E adesso pover’ uomo?”
Ignorantia non excusat?