Note a margine n. 7
IL TAPPO GIOIOSO…
Sul valore simbolico dell’utopia-orizzonte – ‘parabolato’ da Luis Sepùlveda in ‘L’uomo che cercava l’orizzonte’ – ha già conversato anche Bruno Arpaia: ora, in una delle versioni in variante, ce lo richiama alla mente l’aneddoto (Storiella dell’utopia) riportato da Marcello a commento delle mie note a margine n.5.
Intenerisce la scena e, non di meno del resto, la figura dell’amico assegnato dal copione alla parte del pragmatico e che, per strada, si ferma o si attarda perché ha scorto un altro orizzonte dalla parte opposta o, più banalmente, per eliminare lo sporco lasciato per strada. Valore gnomico assicurato in entrambi i casi.
In queste ultime ore di fine anno 2010 che anche al più disincantato degli uomini sembrano ancora consegnare attimi singolari, fra un pugno di lenticchie, qualche acino d’uva e un paio di carnosi arilli di melagrana, non pochi scettici celebrano, reticenti e di soppiatto, il rito del ‘non si sa mai’.
I convinti se ne sparano in dosi industriali, con contorni leggeri dallo zampone all’ostrica: lo spumante, se possibile, direttamente in vena. Al momento giusto, in sincronia del tappo gioioso, baci e abbracci a tutti! E che la prima telefonata sia di voce maschile. Sono le cose che portano bene.
Il resto ognuno se lo porta ben stretto in mente o nel cuore; e non lo dice. Tanto, lo sa bene, nessuno lo capirebbe mai come lo capisce lui.
E’ per questo che il mio augurio a tutti, per il tempo che viene – insuperabile adulatore incallito – si muove nella direzione delle speranze della serie rosa, confezione regalo, fiocco importante, king size, a scadenza illimitata, soddisfatti o rimborsati, consegna a domicilio!
Ci si risente presto, anzi, tra un anno appena. Io resto qui. Non cambiate orizzonte.
“Felicità privata (falsa) in pubblica tristezza ” …
Non so rinunciare all’irresistibile tentazione di augurare Buon Anno …